Mi piace molto leggere Luca De Biase, e apprezzo Riccardo Luna per averlo conosciuto di persona e aver ‘vissuto’ il suo entusiasmo.

Credo siano entrambi delle persone con incredibili capacità e competenze, ed è per questo oggi voglio rompere un po’ lo schema del post scritto da me, per condividere due loro articoli; il primo di Riccardo, con il suo stile inconfondibile, pubblicato sull’huffingtonpost.it il 7 dicembre, il secondo di Luca, pubblicato sul suo blog l’8 dicembre, una risposta a quanto scritto dal primo.
Da (ex) digital champion ho guardato con profondo fastidio le polemiche che si sono accavallate, nel corso dell’anno ormai passato, intorno alla nostra associazione. Non tanto per l’attacco al movimento, credo di essere abbastanza onesta per ammettere che, si, ci sono state delle zone d’ombra da chiarire, quanto per la spiacevole sensazione che si stessero sprecando energie (tante) altrimenti utili per realizzare quello che, un po’ tutti, dichiaravamo come nostro obiettivo. Un vero, concreto, necessario passaggio al digitale per il nostro paese.

Vedere tante persone preparate, le più preparate che abbiamo su questi argomenti, azzuffarsi e giocare agli schieramenti con i rispettivi soldatini di piombo (ma tu sei un Digital Champion o un Digital Minion?! così tanto per capire se ti devo accettare o no), per poi accorgersi che, forse, è stato
solo un modo per mettere dei paletti e per mantenere, comunque, ognuno una prelazione sul proprio orticello, beh, è stato triste.

Ho frequentato altre community e ho trovato comportamenti e logiche simili; noi siamo più competenti, voi volete cambiare le cose, partendo ora, mentre noi siamo in campo da tanto, siete degli illusi, e voi invece siete rosiconi, siete autocelebrativi, voi pessimisti e gufi…un continuo botta e risposta, tra il noi e ilvoi, polemiche e battute degne del peggior spettacolo politico.

Ecco, se tutto questo scrivere, fosse andato nella direzione di unire le tante persone con la voglia di fare, anziché etichettarle in ridicoli contrapposizioni, forse, non dovremmo cercare (nella migliore delle ipotesi) chi ‘aveva ragione’ o (nella peggiore) iniziare tutto da capo.

Riccardo Luna  Censis, le due narrazioni dell’Italia

Luca De Biase  Il bicchiere a metà. L’identità di un paese non è definita dallo storytelling, ma dalla storia

Mi piacerebbe leggere l’idea che vi siete fatti voi su questo argomento.

Per quanto mi riguarda

‪…non ho nient’altro da dire su questa faccenda‬.

Ma la questione è importante, fondamentale per la crescita digitale e il futuro del nostro paese, ed è giusto che vengano poste domande alle quali cercare insieme delle risposte. Ecco quindi l’ultimo post di De Biase sull’argomento. Direi che ci offre degli ottimi spunti di riflessione.

Un metodo per collaborare nel racconto dell’Italia che innova

 

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