I blogger sono sempre alla ricerca del contenuto perfetto.
Sia che siate marketer e proponiate i vostri servizi, sia che siate un’azienda e vogliate attrarre visitatori sul vostro sito, l’atteggiamento è sempre lo stesso.
Ricercare l’argomento per post straordinari.
Ho letto articoli con ogni tipo sui suggerimenti per trovare nuovi argomenti su cui scrivere, consultato ricerche e visualizzato statistiche.
Poi una folgorazione. Se è vero che una nuova ricerca della Blue Nile Research ci racconta che il 27% delle ricerche online viene fatta inserendo una domanda, non basterà, forse, rispondere a queste domande per trovare l’argomento perfetto?
Il valore dell’ ‘how to..’ l’ha capito da un po’ Salvatore Aranzulla che, proprio seguendo questa semplice tecnica (non solo, ovviamente, ma per questo post semplifichiamola così..) ha creato un blog valutato oggi 5 milioni di euro, che macina contatti come una macchina da guerra, citato in 9 corsi di blogging su 10 e apostrofato addirittura come lo Zuckerberg italiano.
Ora, molti degli argomenti trattati nel blog di Salvatore Aranzulla, potrebbero essere considerati dall’utilizzatore medio di internet, argomenti ‘noiosi’, non per il modo in cui sono scritti, anzi, quanto per il fatto di non essere abbastanza accattivanti per diventare virali ed essere condivisi sui social. A pochi potrebbe venire in mente di condividere sui propri account social ‘Come scaricare internet Explorer’, siete d’accordo? Eppure, quello che rende importante (ed unico) questo contenuto è la sua utilità esattamente alla persona che necessita di sapere come cavolo scaricare internet Explorer. Quindi quel contenuto diventa estremamente prezioso per quella persona, in quanto risponde alla domanda precisa per la quale ha necessità di avere una risposta.
Lo stesso concetto può essere esteso a qualsiasi attività/azienda vogliate far approdare sul web con un blog; quali sono le necessità dei vostri potenziali clienti? A quale ‘How to…’ dovete dare risposta per essere veramente utili ai vostri lettori ed emergere nel mare magnum del web?
A questo punto non ci resta che capire come identificare, costruire e far crescere una base di contenuti ‘noiosi’ per i nostri lettori (ed estremamente importanti per il nostro business).
Come creare il migliore contenuto “noioso”
Trova idee ‘noiose’
La metodologia che ci aiuterà a creare contenuti utili (ma non eccitanti) per i nostri lettori passa per alcuni semplici accorgimenti e per l’analisi delle visite del nostro sito web/blog.
1# Ascolta
La ragione per cui spesso non riusciamo a capire cosa vogliono realmente i nostri lettori è la mancanza di ascolto. Andiamo avanti per la nostra strada, seguiamo deligentemente il nostro calendario editoriale, sul quale siamo stati così bravi da appuntare il prossimo argomento di cui scriveremo, ma non ascoltiamo le domande che le persone ci rivolgono. Questo non significa aver ignorato i commenti, piuttosto il non aver fatto nulla per considerare le domande che il lettore ci trasmette, anche indirettamente. Un metodo molto semplice per intercettare queste domande potrebbe essere l’analisi della ricerca interna del nostro sito web.
2# Crea interviste e sondaggi
Come abbiamo già detto più volte, sedersi a parlare faccia a faccia con i clienti è il modo migliore per scoprire tutte le informazioni fondamentali per andare incontro alle loro necessità. Allo stesso modo riusciremmo per capire le domande che le persone si pongono, e quindi ad identificare il nostro contenuto ‘noioso’, potrebbe essere necessario interagire con i nostri lettori in modo più articolato e diretto che con una semplice analisi di Google Analytics. Ecco quindi l’utilità di interviste e sondaggi. Se vuoi avere qualche suggerimento in merito ai tool da utilizzare, ti ripropongo il post sulla definizione delle Buyer Personas.
3# Utilizza Google Analytics e Google Keyword planner
Ti capiterà di sicuro di controllare Google Analytics e notare le query tramite le quali i visitatori sono atterrati nel tuo sito.
E’ molto probabile che Salvatore Aranzulla abbia notato che uno, o più visitatori sono arrivati nel suo blog digitando la domanda ‘Come scaricare internet Explorer?’ e che questo gli abbia suggerito l’idea di scrivere esattamente un post che rispondesse quella specifica domanda.
Mi sembra una buona ragione per prestare attenzione alle statistiche del tuo sito/blog, non trovi?
Un altro strumento utile per trovare idee su argomenti ‘noiosi’ (ma molto ricercati) è utilizzare Google Keyword Planner. E’ uno strumento pensato per impostare campagne a pagamento, ma anche per avere suggerimenti sulle keyword, trovare idee su elenchi di parole chiave, gruppi di keyword e opzioni correlate, quindi anche sulle ricerche effettuate online su argomenti legati al tuo business.
Rendere interessanti i contenuti ‘noiosi’
In questo post abbiamo definito un contenuto “noioso” perché non così interessante da diventare virale ed essere condiviso suo profili social come notizia del giorno.. Questo però non significa che non debba essere piacevole da leggere. Ecco come rendere i contenuti ‘noiosi’ assolutamente affascinanti per il pubblico che li sta cercando.
1# Vai per le lunghe
I contenuti estesi, quindi i post strutturati e completi ottengono posizionamenti migliori. Questa è la tesi sostenuta in questo articolo del blog di SerpIQ.
Ora, questo non vuol dire che solo la creazione di un post lungo su un argomento raccolto tra i tanti ricercati, ti farà ottenere automaticamente un ranking più alto, ma sicuramente sottolinea il fatto che Big G ama articoli che approfondiscono un argomento piuttosto che darne un solo accenno superficiale, in particolar modo se questi topic sono stati ricercati dagli utenti.
2# Utilizza esempi reali
Uno dei modi migliori per rispondere ad una domanda è raccontare come qualcun altro ha risolto il problema. Cerca esempi reali di aziende che sono riuscite ad ottenere buoni risultati rispondendo alle necessità dei loro clienti. In questo modo si potranno creare contenuti utili, concreti e rendere la narrazione piacevole ed istruttiva.
3# Aggiungi contenuti visual
I contenuti “noiosi” rispondono spesso a domande complesse utilizzando solo parole. Un ottimo modo per semplificare il contenuto, renderlo utile e piacevole per il lettore è inserire immagini o video che completino gli esempi e le spiegazioni.
Se, come spesso ci siamo sentiti dire, un’immagine vale più di mille parole, e in base all’infografica pubblicata da Coupmedia i contenuti visual aumentano in modo indiscutibile l’interazione con i lettori, sapremo anche intuire che inserite immagini o video nei nostri post ‘How to..’ può rendere divertente ed appetibile un contenuto non proprio sexi.
4# Utilizza i numeri all’interno dei titoli
Secondo uno studio effettuato da Conductor e spiegato benissimo in questo post, gli utenti, tendenzialmente, preferiscono articoli con titoli che riportino un numero. Il contenuto è considerato più attendibile e l’impostazione organizzata e schematica, quindi semplice da comprendere
Buyer Personas: 11 tool per aiutarvi a crearle
Periscope: 5 consigli per il suo utilizzo
Definizione di segmentazione delle liste [in meno di 150 parole]
Inbound marketing: 5 motivi (brutalmente diretti) per farti capire che la tua azienda ne ha bisogno
Costruisci una strategia a lungo termine basata sui contenuti ‘noiosi’
Ti accorgerai che, una volta impostata la tua strategia ‘How to…’ basata sui contenuti ‘noiosi’, rispondere alle domande dei lettori sarà sempre più semplice e veloce. Bisognerà quindi mettere in campo una strategia per la ricerca di nuove idee che generino contenuti.
Eccoti qualche idea per trovare ottimi spunti che ti aiutino a creare contenuti vincenti.
1# Crea una lista di domande
Non è possibile realizzare un post per ogni domanda fatta dagli utenti ed intercettata sul web. Dobbiamo comunque considerare la regola del 10X in base alla quale, per ogni persona che fa una ricerca, ce ne sono almeno altre 10 che avrebbero la necessità di avere la stessa risposta, ma non hanno fatto la domanda.
Il consiglio è di comporre una lista di domande così da mantenere un bacino di idee da utilizzare per i tuoi post. Utile potrebbe essere, se le domande sono arrivate direttamente al tuo sito/blog ed intercettate tramite l’analisi del traffico, associare alle domande anche il numero di volte che la stessa query è stata effettuata.
2# Scomponi un argomento che implica una risposta compressa in topic più specifici
A volte, quando si approccia una domanda relativa ad un argomento complesso, è possibile che si generi una serie di altre domande secondarie, che possano essere affrontate in altri articoli. In questi caso sono utili le mappe mentali.
Questo è un esempio realizzato con MindMeister, nella quale ho riportato l’argomento centrale di questo post ed alcune delle tante idee secondarie sulle quali poter impostare nuovi post
3# Pianifica i contenuti e sii costante
Abbiamo già detto che un contenuto ‘noioso’ difficilmente diventerà virale. Probabilmente non avrà l’appeal giusto per essere condiviso sui social, ma sarà preziosissimo per la nicchia di persone che ricercano esattamente quella soluzione alle loro necessità.
Quindi, se scegliamo questa strategia, dovremo essere costanti nella pubblicazione di contenuti ‘noiosi’ ma utili, per garantire un traffico costante al nostro sito e lacreazione di una base di lettori fidelizzati ed interessati ai nostri argomenti.
4# Aggiungi una call-to-action in ogni post
Ogni post che si scrive dovrebbe rimandare ad una landing page che favorisca le conversioni. Non sottovalutare questo aspetto, a maggior ragione se i contenuti sono didattici; solitamente le conversioni sono esponenzialmente maggiori grazie ai contenuti ‘noiosi’ in quanto questi argomenti ci fanno percepire come esperti e quindi maggiormente degni di fiducia.
Adesso tocca a te
Dopo aver letto questo articolo sei pronto ad impostare la tua strategia del contenuto ‘noioso’?
.Condividi le tue riflessioni e la tua esperienza nei commenti!
Questo articolo mi ha fatto pensare ad un consiglio che mi aveva dato un famoso SEO qualche tempo. In un primo momento avevo anche iniziato a fare una mini-guida su un argomento noioso, poi mi sono talmente annoiata che ho abbandonato la cosa. La verità è che non avevo capito un concetto fondamentale che oggi invece ritrovo nel tuo articolo: certe informazioni si dànno “solo” per guadagnare posizioni nel ranking di Google, non per ottenere visibilità sui social. Mi hai illuminato 😀 GRAZIE!!!
Bene Sara, mi fa piacere! Diciamo che, a volte, noi riteniamo noiosi argomenti che, per altri, risultano fondamentali. Credo che la posizione corretta stia, come sempre, nel mezzo, e soprattutto nella nostra capacità di essere autentici. Scrivere se riteniamo ne valga la pena. Si percepisce subito se è così.
Grazie anche per l’adozione!