Oggi torno a parlare di Landing Page perché, non so se è passato il concetto, ma sono assolutamente fondamentali per far crescere la tua attività e facilitare le conversioni.
Più precisamente vorrei analizzare una sezione specifica, quanto determinante, della LP: la form di conversione e, in particolare, le motivazioni che possono incidere negativamente nella sua compilazione da parte degli utenti.
Quante form hai compilato nella tua vita di internauta? Io decine, se non centinaia, e ti assicuro che benedico ogni volta la compilazione automatica di Google Chrome, che mi salva spesso e volentieri dal noiosissimo compito dell’inserimento a mano di nome, email, numero di telefono, ecc ecc. Bene, se le form riescono ad annoiare persino noi marketer, figuriamoci quanto entusiasmeranno i visitatori dei nostri siti web.
Il nostro compito è quello di assicurarci che le form abbiamo un certo appeal, o perlomeno, che non scoraggino anche il più motivato dei visitatori. Per darvi qualche dritta, ho elencato alcune delle ragioni più comuni per cui le persone, arrivate alla fatidica prova della compilazione della form, abbandonano la landing page senza lasciare i dati.
Quindi, se vuoi più conversioni, dovresti iniziare evitando questi errori.
1# La landing page è troppo generica
Se la tua landing page si limita ad essere una pagina del sito che richiede un contatto, probabilmente non farà il pieno di conversioni. Il semplice ‘Contattaci’, anche se supportato da un testo che spiega quello che proponi e la motivazione per la quale il visitatore dovrebbe compilare la form, non offre alle persone la spinta necessaria per fornire informazioni preziose come i loro dati.
Se nella tua landing page non inserisci un’unica, avvincente, chiara ragione in base alla quale dovrebbero compilare la form, aspettati che il visitatore lasci la pagina senza un nulla di fatto. Quindi, inserisci le giuste frasi, senza essere troppo generico, e dai in cambio, a chi compila le form, qualcosa per cui valga veramente la pena lasciare i propri dati.
Ebooks, modelli, guide, demo gratuite, consulenze, studi, ecc. sono tutti quei contenuti unici e di valore che i visitatori si aspettano, non sono interessati un generico “Entra in contatto con noi”.
2# La landing page è troppo piena di informazioni
Se la landing page contiene troppe informazioni, può confondere i visitatori.
È un po’ come essere nella corsia dei detersivi al supermercato, hai un milione di opzioni e alla fine ti senti veramente sopraffatta e prendi il primo che capita, per poi accorgerti che, oltre ad essere il più caro, non è nemmeno un detersivo, ma un ammorbidente…
La stessa cosa può capitare ai visitatori che arrivano su una landing page troppo carica di dettagli. Magari compilano la form, ma non arrivano alla conclusione (quindi alla vendita) in quanto non sono veramente interessati, ma solo confusi. Oppure, semplicemente, non sanno esattamente cosa fare e abbandonano la pagina.
Per invogliare i visitatori a compilare il modulo, elimina le distrazioni. E per distrazioni intendo anche il menu, o altri link che potrebbero distrarre gli utenti e portarli a visionare altre sezioni del sito. L’obiettivo della landing page è convincere le persone a compilare la form di conversione per ottenere un risultato ben preciso, tutto il resto è in più.
3# La pagina di destinazione non ha soddisfatto le aspettative
Coerenza e pertinenza, queste le paroline magiche sulle quali impostare la tua landing page.
Sappi che, se i visitatori, arrivando alla tua pagina di destinazione, non troveranno quello che tu hai promesso, o riterranno che il messaggio non sia pertinente circa le loro aspettative, si sentiranno ingannati e tu potrai salutarli per sempre. Fai bene i tuoi conti, studia i messaggi e chiarisci i motivi per cui le persone dovrebbero decidere di cliccare sulla tua CTA e raggiungere le tue landing page.
Questo significa che, ogni post sui social media e sul blog, ogni annuncio a pagamento, o call-to-action, dovranno essere coerenti con quello che i visitatori troveranno nelle landing page e con quello che la gente otterrà compilando il modulo.
4# La form di conversione richiede troppi dati
Hai creato una landing page perfetta.
Chiara nell’esposizione del messaggio e dell’offerta, equilibrata nell’inserimento solo delle informazioni necessarie, senza distrazioni di sorta, perfettamente in linea con le aspettative del cliente.
Eppure la form non viene compilata. Perchè?! Vai a rileggerti le informazioni richieste, e ti accorgi che aver chiesto al tuo visitatore anche la taglia dei pantaloni.
Bene, adesso fai un piccolo test. Pensa alla tua form come ad una valuta, soldini sonanti.
Ed ora fatti una semplice domanda: tu pagheresti quanto richiesto per ottenere ciò che offri? Daresti tutti quei dati per ottenere quello specifico ebook? Se la tua risposta è NO, allora c’è qualcosa da rivedere nel tuo modulo di richiesta.
Ad esempio, se stai offrendo un workshop gratuito in una location esclusiva, ok, è accettabile che tu possa chiedere molte informazioni ai tuoi visitatori, ma se la tua offerta è un modello che faciliti la compilazione di un calendario editoriale (realizzabile tranquillamente con un documento di Google Drive) allora, la richiesta di una email è tutto oro che cola.
5# I dati richiesti rendono la form troppo invasiva
Abbiamo detto più volte che la profilazione del cliente, o potenziale cliente, è un’attività importante e le informazioni che si ottengono molto preziose.
Questo però non significa che le form debbano essere sfacciate. L’unico risultato che otterrai sarà farli scappare a gambe levate. Quindi non chiedere informazioni eccessivamente personali o sensibili, neanche in caso di offerte dedicate a clienti già fidelizzati. Possono diventare un boomerang.
Per informazioni troppo personali intendo, ad esempio, orari in cui possono essere contattati, o, peggio, il codice fiscale (a meno che tu non sia l’INPS…)
Detto questo, considera che i tuoi visitatori, molto probabilmente, hanno soglie diverse per valutare una richiesta invasiva o meno. Ciò che un cinquantenne riterrà invasivo, potrebbe non esserlo per un millennial.
Per evitare pericolosi scivoloni, ponendo al tuo pubblico domande inopportune, imposta un A/B test sulla form; immagina le tue buyer personas ed inserisci domande diverse, così da valutare i risultati in merito alle conversioni.
6# La form non è ottimizzata per i dispositivi mobile
Ultimo errore da evitare, ma sicuramente non meno importante dei precedenti considerata la costante crescita dell’utilizzo degli smartphone per accedere ad internet, è non considerare che le persone potrebbero voler compilare la form direttamente dai dispositivi mobile.
Prova a pensare all’ultima volta che hai tentato, da smartphone, la registrazione ad un sito non responsive che ti sembrava interessante… il più delle volte, si tratta di un’esperienza esasperante. Affatto divertente per il visitatore, ma sicuramente disastrosa per il marketing.
Bene, inutile dire che, di base, il sito dovrà essere responsive, quindi ottimizzato per qualsiasi dispositivo, ma possiamo fare di più. Infatti è possibile creare una landing page esclusivamente per i fruitori da mobile, apportando le modifiche necessarie a rendere agevole l’esperienza di conversione tramite questi dispositivi.
Conclusione
Abbiamo visto che, con alcuni semplici accorgimenti, si possono invertire le sorti delle nostre conversioni, trasformando un report triste e povero, in una lista traboccante lead.
La chiave di volta è rendere semplice, accessibile e vantaggioso alle persone, l’invio delle informazioni che le riguardano.
Ed ora vorrei sentire la tua voce. Vuoi raccontarci quale accorgimenti metti in atto per rendere più sexy le tue form di conversione?
Salve la difficoltà che sto riscontrando è che le persone compilano il modulo di iscrizione alla mia scuola di musica on-line, ma poi quando vengono contattate dalla segreteria per fissare la prima lezione non visualizzano la mail della segreteria o non rispondono. E siamo circa al 50% dei moduli compilati che hanno questo comportamento. Potrebbe dirmi qualche ipotesi del perché?