Riflettevo proprio ieri, trasferendo i miei pensieri in questa nota surreale su Facebook, che il mondo di oggi è saturo di contenuti. A volte decido di non scrivere perché consapevole che le persone non hanno più tempo da perdere con i contenuti noiosi. Vogliono godere un’esperienza di crescita in quei pochi minuti che ci regalano leggendo il nostro post. Chiariamo, non sto parlando di quei contenuti che noi stessi consideriamo poco attrattivi mentre sono ricercati dalle nostre personas, di cui ho parlato nel post Ecco perché dovremmo creare contenuti ‘noiosi’: no, parlo proprio di argomenti riproposti allo sfinimento. Forse un po’ come quello di questo post. Per fortuna, ci sono alcuni antidoti potenti al contenuto noioso. Dopo aver letto questo articolo, corri a scrivere il tuo. Se seguirai i miei consigli, il tuo contenuto sarà del 215% più interessante. (Prima lezione: la percentuale sopracitata è stata inventata di sana pianta. Mai fidarsi delle percentuali non supportate da fonti e statistiche che puoi comprovare:))
1# Racconta una storia
Ho la scienza dalla mia parte per questa affermazione. Le storie stimolano istantaneamente l’attività cerebrale. Quando il cervello sente una storia, si attiva per sperimentare realmente gli avvenimenti narrati. Il coinvolgimento è tale che anche la corteccia motoria, ossia la regione del cervello coinvolta nella pianificazione, nel controllo e nell’esecuzione dei movimenti volontari del corpo, viene attivata da una storia. In questo contesto il cervello rilascia la dopamina, la “chimica della felicità”, nei momenti di più alto impatto emotivo della storia. Evidentemente, raccontare una storia è un ottimo modo per essere più interessanti. Brevi, semplici, puntano dritto alla sfera empatica e possono essere incluse in ogni articolo per aumentare il fattore interesse.
2# Scrivi in prima persona
La scrittura in prima persona è naturale. Parla come mangi, scrivi come parli. Non dobbiamo aver paura di scrivere in prima persona. La terza persona, con la quale si fa riferimento all’autore, e ci si distacca dal nostro scrivere, è impersonale, quasi imbarazzante.
3# Prefigura
I bravi scrittori utilizzano un dispositivo letteraria conosciuto come‘prefigurazione’. Prefigurazione è l’azione, l’osservazione o l’immagine data in anticipo in una storia, che indica lo sviluppo della trama che si terrà più avanti e prepara il lettore a quello che accadrà. Anche se considerato un dispositivo letterario, la prefigurazione esiste in tutti i modi di narrazione, dalla poesia al giornalismo, dalla prosa al cinema, oltre che nei dialoghi della vita reale (o social) La prefigurazione aiuta ad aumentare l’aspettativa e l’attesa in una storia. A me capita spesso di prefigurare nei miei articoli, nella nota che ho scritto ieri su Facebook, ho prefigurato anche questo post. All’inizio di questo post ho addirittura fatto una promessa ‘Dopo aver letto questo articolo, corri a scrivere il tuo. Se seguirai i miei consigli, il tuo contenuto sarà del 215% più interessante.’ La Prefigurazione non è complicata da applicare in quanto prospetta la direzione che sta prendendo il nostro articolo e che noi conosciamo bene. Ci aiuta a prevenire la noia da parte dei lettori anticipando, con il giusto equilibrio di furbizia e mistero, proprio questa direzione.
4# Definisci bene i passaggi di argomento
A volte, nello scrivere un articolo, cambiamo improvvisamente argomento, troncando il discorso in un momento in cui il lettore si aspetta di avere ulteriori spiegazioni. Quando è assolutamente impreparato. Facendo questa transizione l’attenzione del lettore viene meno. Cerchiamo di evitare che ciò accada. Se non possiamo evitarlo, e se necessariamente dobbiamo cambiare argomento, cerchiamo di farlo chiudendo in modo esaustivo l’argomento di cui stiamo scrivendo, ed iniziando il successivo con un nuovo paragrafo. Titoli, intestazioni, elenchi numerati, ci aiuteranno a preparare il lettore, renderanno chiaro, fin dall’inizio, che l’articolo che stanno leggendo vuole dare un senso generale ad un macro argomento, ma ne contiene più d’uno.
5# Sii molto, molto chiaro
Se dovessi riassumere questo post in un unico punto, vi direi semplicemente: siate chiari. Leggevo proprio ieri in un post tra i tanti in rete ‘facile è aggiungere, complicare, il difficile è semplificare’. Spesso pensiamo di essere più interessanti utilizzando frasi e parole complesse, difficilmente comprensibili per un lettore ‘medio’. Non voglio entrare nel merito del processo psicologico in base al quale sentiamo il bisogno di rivendicare la nostra cultura, quello che dobbiamo però capire, in tempi di lettura a scansione e contenuti da fruire con lo smartphone, è chediventiamo interessanti quando siamo chiari. Essenziali. Quando utilizziamo le parole giuste nel posto giusto, senza orpelli, senza distrazioni. Si tratta di essere semplici, niente di più, niente di meno.
6# Non dilungarti più del necessario
Siamo sempre troppo preoccupati dal numero delle parole. A Google piacerà il mio post di 1500 parole o dovrò scriverne uno da 2485? Con questo non voglio ribaltare alcuna teoria SEO o web writing, sia chiaro. Ma cerchiamo di comportarci in modo naturale. Se le cose che devi dire sono valide ed utili, e necessitano di un post da 500 parole, non fartene un cruccio. Il lettore che ritiene di aver trovato nel tuo post la risposta alla sua esigenza, leggerà l’articolo di 500 parole, ringraziandoti per avergli dato una risposta chiara e veloce. Ma non avrà nemmeno problemi a leggere un post di 5000 parole, che richiederà più tempo di lettura, esattamente per lo stresso motivo. L’utilità e la pertinenza del tuo contenuto saranno la chiave di volta. Scrivere solo per allungare la minestra ti renderà noioso agli occhi del lettore. Non farlo.
7# Non essere troppo sbrigativo
L’altro lato della medaglia. La lunghezza del contenuto è una spada a doppio taglio. Abbiamo appena visto che un post non deve essere inutilmente lungo. Ma nemmeno incompleto e sbrigativo. Riuscire ad essere semplice e succinto, argomentando comunque in senso completo, è una qualità apprezzabile in uno scrittore, se e solo se il flusso del testo renderà completo e coerente il contenuto. Io non so voi, ma io non trovo che i post troppo brevi siano una lettura particolarmente potente. A meno che voi non siate Seth Godin.
8# Scrivi frasi brevi
Prova a scrivere frasi brevi. L’ho già detto in altre occasioni: per me è particolarmente difficile scrivere frasi brevi. Mi piacciono i periodi lunghi, da letteratura ottocentesca. Invece le persone si perdono nelle frasi lunghe. E’ come stare in apnea con la mente fino alla fine della frase. Se non vogliamo far morire l’attenzione dei nostri lettori per asfissia mentale, meglio optare per periodi corti e che diano respiro alla loro mente. Riusciremo a mantenerli interessati più a lungo.
9# Spezza il testo
Non creare un muro di parole. Se sei arrivato a leggere fino a qui, avrai sicuramente notato che il testo è suddiviso in paragrafi. Avrai anche sicuramente trovato online testi lunghissimi, senza nessuna interruzione e movimento. Decisamente difficili da leggere da computer, quasi impossibili da mobile. Puoi scrivere il contenuto più affascinante ed utile del pianeta, ma se non lo rendi leggibile e dinamico rompendolo in paragrafi, i tuoi lettori penseranno che è noioso. Presta attenzione alla presentazione visiva del testo. Il nostro cervello rielabora le informazioni scritte sia visivamente sia collocandole in uno spazio, non solo traducendo un testo. Font, interlinea, paragrafi, numeri, elenchi puntati, possono aiutare un lettore ad assorbire più facilmente le informazioni.
Conclusione
Una buona scrittura, quindi, non è data solo dallo stile dello scrittore, ma anche dall’utilizzo di tecniche per coinvolgere il lettore in modo semplice e con un approccio naturale. Non stiamo scrivendo per sostenere un esame, stiamo scrivendo per i nostri lettori. Stai scrivendo per me, per le persone normali che cercano contenuti perché cercano risposte. E li vogliono trovare, capire, e valutare se sono utili alle loro necessità. Non cercano chi li vuole impressionare, ma chi può aiutarli. Bene. Sicuramente avrò dimenticato qualcosa. Aiutami a rendere questo articolo più completo, aggiungendo i tuoi suggerimenti per rendere i post più interessanti per i lettori. Ci conto!
Bellissimo articolo. Mi impegnerò per sfruttare al meglio tutti i consigli che hai regalato.
Grazie Danila, l’ho scritto anche per me. A volte ci dimentichiamo per chi stiamo scrivendo e che la semplicità, specialmente online, è determinante.
Questo post capita a fagiuolo. Ero giusto qui che meditavo se scrivere un post su un argomento di cui in questi giorni si è dissertato alla grande. E mi sto censurando dicendomi “Basta la gente ne ha letto a sufficienza”. E poi leggo la tua promessa di successo che otterrò seguendo i tuoi consigli e mi vien voglia di scriverlo 😉
Scherzi a parte, non so se scriverò quel post ma sicuramente terrò a mente questi tuoi consigli!
A me è successo venerdì…un dubbio amletico proprio! 🙂
Gli argomenti sono tantissimi, è naturale che poi si cerchi di parlare di quelli più attuali. In queste settimane sto tenendo un corso ad un’azienda sul social media marketing e, preparando il materiale, ho trovato un sacco di spunti per scrivere dei post. Gli argomenti sono quelli che abbiamo letto tante volte, anche su blog di ‘colleghi’ che venero proprio, questo non mi fermerà nella mia intenzione di scriverli, ma cercherò di dare un’impronta semplice e personale.
Infatti mi sa che domani ci ragiono e cerco di dare un’impronta personalissima 🙂 Grazie per la risposta!
Complimenti, tutti consigli molto utili! I punti 6, 7 e 8 sono i più difficili, secondo me, e hai ragione, la chiave è tutta lì, nella sintesi, la chiarezza, l’immediatezza, senza mai dare l’impressione di aver scritto di corsa e con il fiatone. Per niente facile. Grazie!
Concordo Mara, e ti dirò che queste è un vademecum anche per me!
Ciao Maria Cristina,
io credo che non ci si debba porre il problema se scrivere o meno… per quanto la rete mette a disposizione una quantità enorme di contenuti, credo che ne avremo sempre bisogno. Certo fai bene a riflettere sull’aspetto se ha senso scrivere contenuti che possono rivelarsi noiosi. C’è da dire che spesso tutti trattano la stessa notizia, e se già 2000 blog hanno parlato di un argomento o sono capace di affrontarlo da un punto di vista differente oppure personalmente preferisco lascar perdere… Una domanda… come mai il nono punto è doppio? Mi sono perso qualcosa…
Ciao Francesco, in effetti è così. Dobbiamo essere noi a valutare se un argomento va affrontato o meno, magari facendo emergere un aspetto poco dibattuto. Per il punto #9…non è doppio…è il #5 che manca! Grazie per avermelo fatto notare, sistemo subito! 🙂