Piano editoriale

 

Oggi è molto semplice far partire un blog; scelta la piattaforma, superata qualche difficoltà per l’impostazione tecnica, ecco che avremo il nostro bello spazio per iniziare a scrivere e condividere con il mondo i nostri contenuti.

Siamo partiti belli motivati, carichi di idee che…ahimè, si sono sciolte come neve al sole dopo qualche settimana dalla nostra trionfale partenza.

Una volta c’era il blocco dello scrittore, dopo il primo libro si chiudeva la vena creativa, oggi il blocco del blogger.

Dove trovare l’ispirazione proprio in quel momento in cui ne abbiamo bisogno, quindi ADESSO?

Non dobbiamo andare molto lontano. L’ispirazione viene dal web.

Per creare contenuti di interesse devi essere aggiornato costantemente, leggere molti articoli, utilizzare aggregatori di feed RSS (io utilizzo Feedly), condividere i tuoi contenuti sui Social Network e controllare i commenti, le domande che verranno poste, farsi ispirare dagli #hashtag per raccogliere le conversazioni del momento, ospitare i post dei ‘colleghi’ blogger, e via dicendo.

Tutto questo lavoro però, può trasformasi in tempo sprecato se non si organizzano le idee raccolte e non si prevede un efficace piano editoriale.

Come organizzo le idee raccolte?

Personalmente ho imparato a riordinare le ispirazioni che raccolgo dalla rete, impostando un taccuino all’interno di Evernote. Puoi farlo includendo i contenuti tramite il web clipper di Evernote da installare sul browser.

A questo punto passeremo al piano editoriale vero e proprio

Le regole di base del piano editoriale

Non perdiamo mai di vista il concetto che il piano editoriale è un progetto vivo, in movimento, può essere modificato in base ai feedback e alle interazioni che si ricevono e, proprio per questo, segue la logica delle relazioni con i lettori.

Sarà quindi utilissimo per:

  • pianificare i tuoi contenuti
  • fissare idee e concetti
  • programmare la comunicazione in modo chiaro
  • focalizzare obiettivi realistici
  • definire una strategia ben definita

Teniamo conto che, per il blog, così per ogni social che vogliamo gestire professionalmente, dovrà essere impostato un adeguato piano editoriale.

Bisognerà quindi stabilire obiettivi e target, definire gli argomenti da pubblicare e i traguardi da raggiungere.

Una volta impostata una mappa con tutte queste informazioni , potremo passare alla creazione vera e propria del piano editoriale, che potrà essere mensile, ma anche quindicinale. Anzi, il mio consiglio è non programmare troppo a lungo termine in quanto, come vedremo, il piano editoriale è spesso soggetto a cambiamenti.

Decideremo quindi:

  • tipo di contenuto da pubblicare
  • titolo e testo da inserire
  • data e ora di pubblicazione
  • su quale social andrà condiviso

Come si sviluppa?

A questo punto, dovremo procedere alla parte operativa del piano editoriale, tramite l’impostazione di un calendario editoriale. E’ possibile utilizzare un foglio excel oppure, come faccio io, un foglio di calcolo di Google Drive, che tra i tanti vantaggi, ha anche quello di essere naturalmente condivisibile con eventuali collaboratori.

Inserisci il mese di riferimento in alto, i giorni con i relativi titoli dei post sulla linea verticale e, su quella orizzontale, la data di pubblicazione, categoria di riferimento, tag e altri dettagli.

Riportando il calendario editoriale in Google Calendar potrai impostare gli alert che ti ricorderanno quando sono programmati i post, l’orario di pubblicazione, avrai la possibilità di utilizzare i colori per avere un immediato colpo d’occhio visivocirca argomenti, categorie o autore (se si tratta di un blog collettivo) e, ovviamente, sarà tutto condivisibile con con altri utenti.

Con quale frequenza si rinnova il calendario editoriale?

Non esiste una regola fissa per rinnovare il calendario, tutto dipende da come avrai impostato il piano editoriale. Spesso le variabili esterne determineranno la modifica del calendario, ad esempio un evento eccezionale ed improvviso di cui è impossibile non scrivere, quindi anche il calendario dovrà adattarsi alla realtà che ci circonda.

Come ho già detto, due settimane di programmazione anticipate possono essere una buona frequenza sia per far fronte ai cambiamenti, sia per darci la tranquillità di programmare le pubblicazioni con un discreto anticipo.

A questo punto mi piacerebbe conoscere la tua opinione in merito.

Anche tu procedi in questo modo per creare un buon piano editoriale?

 

Pin It on Pinterest

Shares