Vi ricordate il primo buon proposito dell’anno? Approcciare l’Imbound Marketing e conoscerne i passaggi per applicarlo alle strategie di marketing che cipermetteranno di essere intercettati da persone già interessate ai nostri prodotti e trasformarli in clienti.
Abbiamo già detto che il punto centrale dell’inbound marketing è il contenuto, che dovrà essere di qualità, non generico.
Sarà quindi importante capire due punti fondamentali; innanzi tutto dovremo curare il nostro sito e/o blog, prima di concentrare massivamente i nostri sforzi sui Social, in quanto strumenti ‘esterni’, che non ci appartengono, utili sicuramente per attirare traffico, ma non come spazio per avviare la vera comunicazione aziendale. Fermo restando che dovremo creare contenuti interessanti per i nostri buyer personas.
Le persone sono abituate alla pubblicità tradizionale che, oltre ad interrompere (interruption marketing) ci fornisce poche e confuse informazioni per lo più autoreferenziali. In questi ultimi anni invece, sempre più consumatori cercano in modo autonomo le informazioni sul web; diventa quindi fondamentale creare e condividere contenuti di valore in rete per essere intercettati da visitatori già potenzialmente interessati ai prodotti o servizi che offriamo.
Operativamente, una volta definiti strategia ed obiettivi, il progetto di inbound marketing si svolge seguendo quattro fasi:
- attrarre
- convertire
- concludere
- fidelizzare
Nella prima fase, si cercherà di stabilire un legame con il nostro potenziale visitatore; finito il tempo di comunicare ad una vasta platea, è il momento di intercettare le persone giuste. In questo contesto è importante utilizzare gli strumenti più performanti e, il blog, è forse il modo migliore per attirare visitatori. Gestire un blog ci permette di pubblicare contenuti di valore e farci percepire come esperti degli argomenti che stiamo trattando. Di conseguenza, le persone interessate a quegli argomenti, ci riconosceranno come autorità in quel campo, continueranno a seguirci e porteranno nuovi visitatori interessati, in un circolo virtuoso e proficuo. Resta inteso che i contenuti dovranno essere di qualità, educativi e che dovremo aspettarci di dover rispondere a domande e commenti.
Una volta definiti i contenuti, i canali Social potranno fare la differenza relativamente diffusione e condivisione. Ogni giorno moltissime persone sono connesse ai social network, è quindi in questi canali che dobbiamo condividere i nostri contenuti per diffondere le informazione e cercare di coinvolgere le persone interessate ad essi. Sui Social, oltre alla condivisione, si potrà creare interazione con gli utenti, rispondendo ai commenti, alle domande poste e gestendo le eventuali critiche.
Altro elemento importante per farci trovare da potenziali visitatori e clienti è la scelta mirata delle Keywords. Ogni giorno i nostri potenziali visitatori eseguono migliaia di ricerche sui motori di ricerca. Quindi, considerato che il punto fondamentale del processo di attrazione di un visitatore interessato è apparire nei primi risultati organici della SERP, a seguito della query di ricerca inserita nel momento in cui scatta il bisogno di ottenere una specifica informazione, dobbiamo fare in modo che i contenuti che abbiamo realizzato vengano visualizzati dal motore di ricerca all’inserimento di specifiche parole chiave (keywords). Per ottenere questo risultato è fondamentale analizzare con attenzione, utilizzando i giusti strumenti, le keywords attraverso le quali possiamo essere intercettati online, ottimizzare i nostri contenuti per i motori di ricerca, predisporre links pertinenti alle parole chiave con le quali i nostri potenziali visitatori ci cercheranno online.
In ultima battuta, ma non meno importante, la struttura che daremo al nostro sito dovrà essere interessante sia per i potenziali clienti e che per i motori di ricerca. Quindi pagine ottimizzate e contenuti pertinenti, mi raccomando.
Nella fase della conversione, quella in cui si trasformano i visitatori interessati ai nostri contenuti in leads, a farla da padrone saranno le call to action, e di conseguenza le landing pages. La landing page è la pagina dove faremo atterrare il cliente una volta che ha cliccato sul bottone della CTA. Potrebbe essere direttamene il prodotto o servizio che offriamo a pagamento, la richiesta di compilazione di una form di registrazione, ma anche del materiale da scaricare gratuitamente. Importante sarà che il contenuto della landing page sia pertinente alla CTA impostata, quindi non generico. La creazione di una landing page adeguata è un argomento da approfondire, in quando determina la trasformazione del visitatore da contatto interessato ai contenuti a leads o addirittura cliente, quindi lo affronteremo in un post dedicato.
Altro elemento da considerare in fase di conversione sono le form di contatto, la loro funzione è quella di raccogliere i dati del visitatore, quindi vanno ottimizzate e testate al meglio per non stancare, disturbare, annoiare il potenziale cliente proprio quando si è deciso a lasciare i propri dati.
A questo punto diventa necessario creare una lista di contatti arrivati a noi tramite il processo di conversione, organizzandoli in un unico database e suddividendoli per tipologia. La suddivisione è resa necessaria in quanto non tutti contatti si troveranno nella stessa fase di conversione, quindi per ognuno sarà necessariodefinire azioni diverse e attenzioni diverse. E’ in questo momento che dovrà entrare in campo, necessariamente, un altro strumento che ci aiuterà ad organizzare tutte questa informazioni: il CRM.
Partiremo proprio dalla lista contatti per entrare nella terza sezione operativadell’inbound marketing, la fase di chiusura. Abbiamo attirato i nostri contatti, li abbiamo interessati tanto da aver ottenuto la loro conversione in leads, li abbiamo organizzati in una lista, ora siamo pronti per parlare loro di offerte commerciali. La prima valutazione da fare sarà capire in quale fase di conversione siano i nostri contatti, non tutti saranno pronti per una offerta commerciale, per alcuni dovremo mettere in campo ulteriori attività finalizzate ad ottenere la loro fiducia per non farli scappare a gambe levate. Un buon mezzo per coltivare il rapporto con il potenziale cliente, senza essere troppo invasivi, è la mailing, l’invio di una serie di email mirate e pertinenti ai suoi interessi, che possono diventare decisive per convincerlo ad un eventuale acquisto.
Potremmo citare altre attività da mettere in campo, utilizzando strumenti dimarketing automation ed invio di reportistica specifica, appronfondiremo sicuramente anche questi aspetti, legati a piattaforme sviluppate per aiutarci in queste attività.
Arrivati alla fase di vendita ed acquisiti i clienti, scatta sicuramente la fase più importante per la nostra reputation on line, quella della fidelizzazione. Al di là degli strumenti da utilizzare che, fondamentalmente, sono gli stessi già utilizzati in nelle fasi precedenti, quindi condivisione di contenuti di valore tramite blog e canali social, smart call to action personalizzate e dinamiche, email e reportistica, vorrei focalizzare l’attenzione sull’approccio da mantenere con il cliente.
Fondamentale sarà trattare i clienti come persone.
La chiave di volta per avere clienti soddisfatti, convinti delle loro scelte e quindi disposti a consigliare il nostro prodotti anche ai loro contatti, è coltivare una relazione che non sia solo prettamente commerciale ma soprattutto personale. Avremo quindi un parco clienti che ci seguirà nelle nostre scelte aziendali, supportandoci con i loro suggerimenti, commenti, critiche costruttive.
La base ideale per spostare sui canali social anche la gestione del customer care. Ma questa è un’altra storia.
Ora, vi ho convinto ad investire sull’inbound marketing? In qualsiasi caso, mi piacerebbe leggere le vostre considerazioni.
Ciao Maria Cristina, vorrei chiederti una specifica: che differenza c’è tra l’inbound marketing e il content marketing? Ho letto di tutto: che sono la stessa cosa, che uno è il sottoinsieme dell’altro (e viceversa), che siamo troppo legati alle definizioni dunque non importa chiederselo….Tu cosa ne pensi?
Grazie!
Ciao Roberta, il content marketing è, semplificando, attivare delle strategie di marketing che abbiano come base la produzione di contenuti di qualità, e per qualità intendo non fiki per noi, ma utili per la tipologia di buyer personas che abbiamo identificato. Partendo da questo presupposto, il content marketing diventa una parte importante della metodologia di inbound marketing. Fondamentale nella prima fase di attrazione, perché saranno i contenuti che ci permetteranno di attrarre traffico (tramite l’attività di blogging, social media ecc), ma anche nella fase di conversione, basti pensare alla produzione di risorse gratuite da poter scaricare, fino alla fidelizzazione, con l’invio di contenuti che ci aiutino a cementare il rapporto con il cliente. In linea di massima direi che inbound marketing è una metodologia, che comprende una seria di attività di marketing ben precise. Ad esempio nell’imbound marketing, molto importante è anche l’email marketing. Spero di esserti stata utile. Grazie per avermi scritto!