storytelling

 

Ho letto recentemente un interessante articolo di Simone Serni sui tecnicismi dello storytelling, sulle logiche che attivano il nostro cervello a reagire attivamente alle storie e l’importanza fondamentale della comunicazione emozionale. Non stiamo parlando di marketing innovativo, ma di una dimensione della comunicazione che coglie dalla nostra innata capacità di creare e raccontare storie, una rinnovata modalità di coinvolgere e creare interazioni con i nostri lettori.

Un articolo che mi ha portato ad alcune riflessioni, che ora vorrei condividere con voi.

Sempre più spesso ci troviamo a dover ribadire che è arrivato il momento di comunicare in modo diverso. Lo so, è una dura realtà, ma se qualcuno ancora pensa di poter approcciare il mercato, far conoscere la propria realtà e i prodotti che offre, comunicando come negli anni 90, beh, forse dovrà tornare sui suoi passi.

Ogni giorno lo dico e spesso mi sento rispondere ‘NON abbiamo una storia’.

Tutti hanno grandi prodotti, unici sul mercato, esperienze straordinarie, ma (dicono) nessuna storia. O almeno, nessuno storia che valga la pena raccontare.

Nessuna storia?!

Come diceva il buon vecchio Clooney in quel famoso spot, NO Martini, NO party.

Nessuna storia, nessuna festa, nessuna azienda.

Senza storia non hai un’azienda.

Ma tu ce l’hai un’azienda!

Tu l’hai creata, hai fatto un percorso, hai studiato, cercato e trovato soluzioni. Hai trovato, formato, apprezzato, aiutato e, a volte, perso le persone.

Hai fatto un viaggio. Hai affrontato avversità.

Tu HAI una storia da raccontare!

La tua storia è piena di ostacoli, di insidie, di speranze e alla fine, quando si arriva alla fine del percorso, di successi e soluzioni. E di profitti.

E’ arrivato il momento di creare il tuo racconto. Non una storia cronologica della tua azienda, bada bene.

La verità è che il successo della tua azienda, qualunque sia la tua attività, dipende anche dalla tua capacità di creare contenuti di valore.

(Vabbè, allora dillo che arriviamo sempre allo stesso punto)

Si, siamo al punto di partenza.

Ci vuole disciplina, rigorosa creatività (sì, ho detto rigorosa creatività) ed è un lavoro impegnativo. Creare il racconto in modo coerente, scrivere e pubblicare buoni contenuti. Raccontare, farsi aiutare, scrivere, riscrivere, tagliare, distruggere.

Storie di problem-solving interessanti da raccontare.

E la cosa bella è che non importa quanto grande o straordinaria sia stata la tua storia fino a questo momento, il meglio devi ancora raccontarlo.

Arriviamo sempre lì.

La tua storia deve interessare il tuo lettore. La TUA storia, tra i milioni di link a storie che potrà trovare su Google. Dovrà essere interessato alla TUA. Ma non perchè tu sarai stato più bravo e più ‘tecnico’ di altri a posizionarti sul web, niente affatto, ma perchè tu sarai semplice, interessante, utile. Farai la differenza nella sua vita e diventerai indispensabile.

Sto parlando a te. Non ad un marziano appena atterrato sulla terra dallo spazio.

Raccontare la tua storia è un percorso.

Se vuoi lo faremo insieme, un passo alla volta.

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