Così tante cose da fare e così poco tempo.
Questa potrebbe essere la frase che riassume la giornata di chi lavora nell’ambiente del web. Ogni giorno siamo implacabilmente marcati per far fronte a tante necessità, curare il nostro personal branding e far crescere il nostro network, contemporaneamente seguire i clienti, i loro personal branding, i contenuti da creare, i siti web da seguire e ottimizzare, i consigli da dare, con entusiasmo e piacere, confidando che possano portare ad ulteriori contatti. Non si può fare tutto da soli, e abbiamo imparato a farci aiutare da tanti piccoli (ma indispensabili) servizi automatici che, con poca spesa e tanta soddisfazione, ci offrono (con un buon investimento in programmazione) un’umile parvenza di ubiquità.
Ecco allora che i nostri profili riescono a ‘parlare’ con la rete anche se noi siamo concentrati nella stesura di un articolo, o impegnati nell’ottimizzazione dell’ultimo sito sviluppato.
Proprio all’inizio di questa settimana, dopo aver trascorso la scorsa tra un evento da gestire e un sito da finire, e avendo quindi fatto largo uso di questi servizi per programmare la mia presenza online, mi sono chiesta (sentendomi un po’ in colpa) se questa programmazione non togliesse qualcosa alla mia genuinità. La riflessione mi ha portata all’idea che, ogni giorno, dovrei sforzarmi di coltivare la mia umanità sui Social Media, senza sentirmi per questo ‘controcorrente’ o ‘rimasta indietro’. Ecco perché lo sforzo di rimanere ‘umani’ dovrebbe aiutarci a riformulare i nostri obiettivi sui social, fermarci un attimo a riflettere e chiederci quello che veramente stiamo cercando di ottenere.
Ogni giorno cerchiamo l’interazione, l’engagement è il nostro El Dorado. Cerchiamo di avere nuovi contatti, amici che ci supportino e condividano, consigli e risposte per le nostre domande. Siamo alla ricerca di persone con competenze complementari ed esperienze che possano ampliare le nostre conoscenze. A volte il collegamento che stiamo cercando è strumentale, un po’ furbetto, ma anche in questi casi, in realtà, vogliamo avere un momento di autentica interazione, human to human.
E non si può avere un autentico legame umano, se non siamo stati autentici nell’approccio. Ecco perché credo sia necessario fermare la nostra ricerca ossessiva di come utilizzare i social per presentare la versione migliore di noi stessi, e invece pensare a come possiamo utilizzare i social per diventare la migliore versione di noi stessi.
[bctt tweet=”Utilizzare i social per presentare la versione migliore di noi stessi, e invece pensare a come possiamo utilizzare i social per diventare la migliore versione di noi stessi.”]Tra i tanti obiettivi che ci poniamo, strutturando la nostra presenza sui social, diventare ‘più umani’ è quello che abbiamo più probabilità di raggiungere se ci impegniamo ad impostare specifici strumenti, e curiamo alcuni semplici accorgimenti che ci aiutino a raggiungere lo scopo.
Leggi prima di condividere
Sembra una banalità, la cosa più ovvia da dire, eppure è uno degli aspetti più trascurati e, sicuramente, deve essere ribadito: non condividere contenuti che non hai almeno scremato.
Che valore stai realmente offrendo a chi ti segue, se non ti sei nemmeno preso la briga di filtrare il contenuto che stai suggerendo? Leggere prima di condividere è il minimo sindacale, il minimo assoluto per avere una presenza social che crei valore, che mantenga la tua reputazione di persona senziente, dotata di un sistema cognitivo, e non di un’ameba cigliata.
Poi, sarebbe bello anche un commento, quando condividi. Che ne so, qualcosa di tuo, un pensiero, una frase compiuta che ci faccia capire che ti sei fatto TU, prima, un’idea di quello che vorresti IO leggessi. Quanti tweet o stati di Facebook, con il solo titolo della notizia, dobbiamo ignorare prima che tu riesca a capire che vale di più una tua frase di commento, per stimolare il mio interesse, che il miglior titolo scritto dal miglior blogger in circolazione?
Automatizza, ma con intelligenza
Mantenere una presenza attiva su più social network può diventare una lotta. I tool che automatizzano le condivisioni e, in generale tutto il processo di social media marketing, ti faranno risparmiare tempo, ma bisogna stare attenti a non farsi prendere la mano. C’è una grande differenza tra l’utilizzo di software che ci aiutano a trovare contenuti pertinenti e a condividerli, e il lasciare completamente in mano ai robot la nostra interazione con la rete. Ad esempio, personalmente non amo ricevere i messaggi automatici su Twitter, anzi, non amo ricevere messaggi automatici in generale, anche se sono consapevole che, in alcuni casi, sono una scelta obbligata.
Quello che voglio dire è che l’automazione deve renderci più efficienti, non prendere il nostro posto nel mondo.
Non essere strategico, ma fallo strategicamente
Sentiamo parlare tutti i giorni di strategia. Devi essere strategico. Senza sosta. Così anche nella tua presenza online: strategico, strategico, strategico.
Tanto che, a volte, ti stanchi. Tutta quest’ansia di prestazione, seguire i 10 consigli per essere il dio stratega online, rischiano di fiaccare la gioia, l’entusiasmo e l’autenticità del nostro tone of voice on line.
Anzi, della nostra presenza, della nostra voce, del nostro essere essere essere on line, con un corpo, con una mente e con un’anima.
Quindi, a mio avviso, più che essere strategico, dovresti essere presente strategicamente.
[bctt tweet=”Sul web, più che essere strategico, dovresti essere presente strategicamente.”]E torniamo al punto precedente. Sii cosciente di quello che pubblichi. Sii autentico, non stupido. Scegli quando, come, a chi offrire i tuoi contenuti. Scegli i canali e conosci cosa pubblicare in quei canali, in base alle caratteristiche e al pubblico.
Questo non significa che non sbaglierai. Ma sarà evidente che sarà stato unosbaglio umano e che, da persona intelligente, metterai quello sbaglio nell’archivio ‘ESPERIENZA’.
Prima fai, poi misura. Non perdere di vista la qualità.
Se inizi la tua giornata online, consultando il tuo punteggio Klout, significa che, forse, devi rivedere le tue posizioni. Il tuo collega appena iscritto su Twitter ha un punteggio più alto del tuo? Mi raccomando, pubblica a raffica contenuti, non importa quali. Già che ci sei, collega l’account a Facebook, così tutti i tuoi tweet intaseranno la bacheca. Il consiglio era ironico, si capiva vero?!
Ti prego, non perdere tempo. Comunica, connettiti, sii attivo. E controlla le metriche a fine giornata.
Sii generoso
Il modo migliore per contrastare le tendenze narcisistiche sui social media è quello di mettere sullo stesso piano quello che può essere il tuo contributo per aiutare gli altri, con la tua voglia di promuovere te stesso e la tua azienda (o business che sia). Offri risposte, supporto, suggerimenti, esperienza. Cerca di farlo senza fini ultimi.
La tua reputazione ne gioverà. E tutto il resto arriverà da sé.
Allarga i tuoi orizzonti
Uno dei grandi pericoli dei social media è, paradossalmente, quello di restringere il tuo campo visivo. Parlavamo qualche giorno fa dell’aggiornamento di Facebook in merito alla news feed, in base al quale ora puoi scegliere cosa vedere per primo sul tuo flusso di post e notizie. Puoi scegliere in base a quello che più ti interessa.
Ma non è che, così facendo, ci troveremo a parlare solo con persone che la vedono come noi, o a leggere solo le notizie che sono in linea con le nostre aspettative? Ci stiamo costruendo una scatola dove tutto e tutti devono essere conformi a quello che abbiamo definito in precedenza? Solo per affrontare questo tema bisognerebbe scrivere un post….
Banalmente, il primo intervento che possiamo fare in tal senso, è uscire dalla nostra nicchia e collegarci a nuove persone, con diverse esperienze e punti di vista.
Non è semplice, ma vi assicuro che è come aprire una finestra rimasta chiusa per troppo tempo.
E se non sai dove cercare, strumenti come WeFollow possono aiutarti a trovare nuovi amici o interessi, ed estendere la tua esperienza di connessione (e di umanità) online.
Era da un po’ che volevo scrivere questo post. Mi sembra un buon post da leggere nel fine settimana.
Ti ho raccontato come la vedo io, come sto cercando di essere autentica nella mia attività sui social, pur facendomi aiutare dagli automatismi.
Coltivare la tua umanità non significa abbandonare l’uso dei social media, al contrario: utilizzali in modo ‘umano’, allinea la tua presenza online al tuo essere, solo così puoi essere credibile. Raccontando la tua realtà, con i tuoi limiti (vale anche per le aziende eh), le tue incertezza, i tuoi successi e come li hai raggiunti, la fatica che hai fatto.
Probabilmente, utilizzando i social in questo modo, risulteremo tutti più umani, e lo diventeranno anche i Social.
Tu come la vedi, come difendi la tua ‘umanità’ sui Social?
Sarò felice di leggere la tua opinione nei commenti.
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